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CC: Una breve sintesi sulle licenze

Una breve sintesi sulle licenze CC

Le sei (+ una) licenze Creative Commons

La combinazione delle quattro clausole genera le sei licenze Creative Commons in uso, più la CC0 (o pubblico dominio) che consente di utilizzare le opere liberamente.
 

Le sei licenze

CC BY

Attribuzione
Permette di distribuire, modificare, creare opere derivate dall’originale, anche a scopi commerciali, a condizione che venga riconosciuta una menzione di paternità adeguata, fornito un link alla licenza e indicato se siano state effettuate delle modifiche.
Legal Code sul sito web di Creative Commons

CC BY-SA

Attribuzione – Stessa Licenza
 
Permette di distribuire, modificare, creare opere derivate dall’originale, anche a scopi commerciali, a condizione che venga riconosciuta una menzione di paternità adeguata, fornito un link alla licenza e indicato se siano state effettuate delle modifiche; e che alla nuova opera venga attribuita la stessa licenza dell’originale (quindi a ogni opera derivata verrà consentito l’uso commerciale).
Questa licenza, per certi versi, può essere ricondotta alle licenze “copyleft” del software libero e open source.
Legal Code sul sito web di Creative Commons

CC BY-ND

Attribuzione – Non Opere Derivate
 
Permette di distribuire l’opera originale senza alcuna modifica, anche a scopi commerciali, a condizione che venga riconosciuta una menzione di paternità adeguata e venga fornito un link alla licenza.
Quindi non consente la distribuzione di opere modificate, remixate o basate sull’opera licenziata con questa licenza.
Legal Code sul sito web di Creative Commons

CC BY-NC

Attribuzione – Non Commerciale
 
Permette di distribuire, modificare, creare opere derivate dall’originale, ma non a scopi commerciali, a condizione che venga riconosciuta una menzione di paternità adeguata, fornito un link alla licenza e indicato se sono state effettuate delle modifiche.
Chi modifica l’opera originale non è tenuto a utilizzare le stesse licenze per le opere derivate.
Legal Code sul sito web di Creative Commons

CC BY-NC-SA

Attribuzione – Non Commerciale – Stessa Licenza
 
Permette di distribuire, modificare, creare opere derivate dall’originale, ma non a scopi commerciali, a condizione che venga riconosciuta una menzione di paternità adeguata, fornito un link alla licenza e indicato se sono state effettuate delle modifiche; e che alla nuova opera venga attribuita la stessa licenza dell’originale (quindi a ogni opera derivata non verrà consentito l’uso commerciale)
Legal Code sul sito web di Creative Commons

CC BY-NC-ND

Attribuzione – Non Commerciale – Non Opere Derivate
 
Questa licenza è la più restrittiva: consente soltanto di scaricare e condividere i lavori originali a condizione che non vengano modificati né utilizzati a scopi commerciali, sempre attribuendo la paternità dell’opera all’autore.
Legal Code sul sito web di Creative Commons

 
 
CC0

CC Zero (CC0) è uno strumento che permette ai titolari dei diritti di rinunciare all’esercizio dei loro diritti sull’opera (o quantomeno a tutti i diritti che sono rinunciabili). Questo strumento tecnicamente non è una licenza ma è più una sorta di liberatoria totale e irrevocabile; e ha l’effetto di rilasciare l’opera nel pubblico dominio anche prima della scadenza naturale dei diritti.
Si noti comunque che in alcune legislazioni risulta complesso se non impossibile rinunciare ai propri diritti morali in quanto appunto sono per definizione inalienabili e irrinunciabili.

Che cosa significa CC0?

Simone Aliprandi, avvocato di Pavia, spiega quali possibilità offre a un autore una licenza CC0.
0:57 min.

 
Le licenze Creative Commons 

Altra peculiarità delle licenze Creative Commons è quella di essere espresse in tre diverse forme.

La licenza vera e propria è detta Legal Code: è un testo abbastanza lungo, denso di concetti giuridici e tendenzialmente comprensibile per coloro che hanno una formazione di tipo giuridico. È questa la licenza che verrà esaminata dal giudice qualora emergesse una controversia legale sull’uso dell’opera licenziata.

Tuttavia, Creative Commons ha pensato anche di riassumere i concetti essenziali delle licenze in versioni sintetiche (i cosiddetti Commons Deed) facili da capire anche per i semplici utenti e contraddistinte da efficaci icone che richiamano graficamente il senso delle clausole presenti.

Inoltre, ogni licenza è contraddistinta da alcune righe di linguaggio informatico (il cosiddetto Digital Code) che fungono da metadati, ovvero da informazioni digitali da incorporare nei file delle opere, grazie alle quali i motori di ricerca sono in grado di individuare e riconoscere correttamente le opere che li contengono.

Oltre alle succitate sei licenze, Creative Commons mette a disposizione un apposito tool utilizzabile per rilasciare opere creative in un regime di pubblico dominio artificiale. Sappiamo infatti che normalmente un’opera dell’ingegno diventa di pubblico dominio quando sono scaduti i settant’anni dalla morte dell’autore o quando la legge prevede che il diritto d’autore non sia applicabile. Con lo strumento chiamato CC0 (CC Zero) l’autore di un’opera può decidere di rilasciarla fin da subito in una condizione di pubblico dominio; ciò avviene allegando all’opera il testo o il link (al pari di quanto avviene per le licenze) di un atto di rinuncia (waiver) con cui il detentore dei diritti d’autore si impegna pubblicamente e irrevocabilmente a non esercitarli.
 
Il paragrafo "Creative Commons" sono una rielaborazione da “Il diritto d’autore e le licenze open nell’attività didattica” di Simone Aliprandi, capitolo 5 del libro “DidatticaDuePuntoZero. Scenari di didattica digitale condivisa” (Ledizioni, 2017). L’opera originaria è disponibile all’indirizzo https://aliprandi.org/books/didatticaduepuntozero/ ed è rilasciata sotto licenza Creative Commons Attribution 4.0 (CC BY 4.0).