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Prefazione
Come conservare fotografie storiche
Prefazione
Il ritratto di un giovane uomo
Il giovane uomo in questa immagine, dalla riga perfetta, ha uno sguardo fisso, che sembra uscire dalla foto: guarda dritto davanti a sé. Porta una cravatta e indossa un abito tipico della Stiria, con bottoni in corno di cervo. Il resto della foto in bianco e nero non è più riconoscibile: l’uomo era seduto o stava in piedi? Aveva in mano qualcosa? Il negativo, una lastra di vetro, portava una qualche dicitura, dei numeri, forse un nome?
Lo strato fotosensibile si è dissolto dal vetro: sono rimasti soltanto il volto del giovane e la parte alta del busto. Tutto il resto è andato perduto per sempre. Il ritratto poco a poco svanisce.
Linea guida "Come conservare e ordinare correttamente le foto“
Questa foto storica ci fa capire quanto sia importante l’archiviazione e la catalogazione corretta di opere fotografiche storiche. È la foto riportata sul frontespizio del terzo manuale del progetto Interreg “Argentovivo”, dedicato alla conservazione sia del materiale, sia del contenuto di una fotografia. Il manuale riassume i contenuti del workshop intitolato “Come conservare e ordinare correttamente le fotografie”, tenutosi il 19 aprile 2018 al Castello di Brunico, in Alto Adige. Questo capitolo di apprendimento online prende spunto da quella giornata di formazione, e descrive come archiviare e conservare il materiale fotografico storico.
Il giovane uomo in questa immagine, dalla riga perfetta, ha uno sguardo fisso, che sembra uscire dalla foto: guarda dritto davanti a sé. Porta una cravatta e indossa un abito tipico della Stiria, con bottoni in corno di cervo. Il resto della foto in bianco e nero non è più riconoscibile: l’uomo era seduto o stava in piedi? Aveva in mano qualcosa? Il negativo, una lastra di vetro, portava una qualche dicitura, dei numeri, forse un nome?
Lo strato fotosensibile si è dissolto dal vetro: sono rimasti soltanto il volto del giovane e la parte alta del busto. Tutto il resto è andato perduto per sempre. Il ritratto poco a poco svanisce.
Linea guida "Come conservare e ordinare correttamente le foto“
Questa foto storica ci fa capire quanto sia importante l’archiviazione e la catalogazione corretta di opere fotografiche storiche. È la foto riportata sul frontespizio del terzo manuale del progetto Interreg “Argentovivo”, dedicato alla conservazione sia del materiale, sia del contenuto di una fotografia. Il manuale riassume i contenuti del workshop intitolato “Come conservare e ordinare correttamente le fotografie”, tenutosi il 19 aprile 2018 al Castello di Brunico, in Alto Adige. Questo capitolo di apprendimento online prende spunto da quella giornata di formazione, e descrive come archiviare e conservare il materiale fotografico storico.
La catalogazione di fotografie (storiche) viene trattata nel capitolo “Come ordinare correttamente le fotografie”.
Il negativo della fotografia
Questa foto è la scansione di un negativo su lastra di vetro, trasformato in positivo con l’aiuto di un programma di elaborazione d’immagini. Il negativo misura 16,4 cm di altezza per 11,8 di larghezza e non mostra ritocchi. Lo strato di emulsione è quasi completamente assente, tranne nella parte del volto e delle spalle. Ciò dipende dal fatto che negli anni Trenta o Quaranta questo negativo è stato avvolto in carta di giornale. Le lastre di vetro sono state impilate l’una sopra l’altra, con il risultato che la carta si è quasi completamente incollata all’emulsione a causa dell’inchiostro del giornale.
L’archiviazione professionale
In fase di archiviazione la carta è stata rimossa con cautela, la lastra è stata pulita con un pennello fino e poi conservata secondo la procedura adeguata. Ha ricevuto un numero di inventario ed è stata catalogata; le informazioni disponibili, come il materiale, il formato, la datazione, la fonte, la descrizione, lo status giuridico ecc. sono state inserite nella banca dati. Oggi l’oggetto è conservato in una busta priva di acidi, posta – secondo norma – in verticale all’interno di un cartone privo di acidi nei depositi dell’Associazione Archivio Tirolese per la documentazione e l’arte fotografica (TAP) a Lienz.
Il TAP è insieme alla Città di Brunico, all’Ufficio Film e media/Ripartizione Cultura tedesca ed alla Ripartizione Musei della Provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige partecipante al progetto Interreg "Argento vivo. Fotografia patrimonio culturale".
Succede spesso che le fotografie storiche si possano danneggiare in seguito a un imballaggio o a una conservazione inadeguati, alle condizioni meteorologiche, a oscillazioni di temperatura o per via di umidità, sporco o forze fisiche (le lastre di vetro si possono rompere). Oppure, i danni possono occorrere già nello studio fotografico, per esempio in seguito a reazioni chimiche non volute, per un’esposizione eccessiva o carente, e così via. Oppure lo stesso materiale di supporto era instabile e non conservabile.
Questa foto è la scansione di un negativo su lastra di vetro, trasformato in positivo con l’aiuto di un programma di elaborazione d’immagini. Il negativo misura 16,4 cm di altezza per 11,8 di larghezza e non mostra ritocchi. Lo strato di emulsione è quasi completamente assente, tranne nella parte del volto e delle spalle. Ciò dipende dal fatto che negli anni Trenta o Quaranta questo negativo è stato avvolto in carta di giornale. Le lastre di vetro sono state impilate l’una sopra l’altra, con il risultato che la carta si è quasi completamente incollata all’emulsione a causa dell’inchiostro del giornale.
L’archiviazione professionale
In fase di archiviazione la carta è stata rimossa con cautela, la lastra è stata pulita con un pennello fino e poi conservata secondo la procedura adeguata. Ha ricevuto un numero di inventario ed è stata catalogata; le informazioni disponibili, come il materiale, il formato, la datazione, la fonte, la descrizione, lo status giuridico ecc. sono state inserite nella banca dati. Oggi l’oggetto è conservato in una busta priva di acidi, posta – secondo norma – in verticale all’interno di un cartone privo di acidi nei depositi dell’Associazione Archivio Tirolese per la documentazione e l’arte fotografica (TAP) a Lienz.
Il TAP è insieme alla Città di Brunico, all’Ufficio Film e media/Ripartizione Cultura tedesca ed alla Ripartizione Musei della Provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige partecipante al progetto Interreg "Argento vivo. Fotografia patrimonio culturale".
Succede spesso che le fotografie storiche si possano danneggiare in seguito a un imballaggio o a una conservazione inadeguati, alle condizioni meteorologiche, a oscillazioni di temperatura o per via di umidità, sporco o forze fisiche (le lastre di vetro si possono rompere). Oppure, i danni possono occorrere già nello studio fotografico, per esempio in seguito a reazioni chimiche non volute, per un’esposizione eccessiva o carente, e così via. Oppure lo stesso materiale di supporto era instabile e non conservabile.
Ciò pone grandi sfide ad archivisti e restauratori: come procedere? Cosa conservare? Come farlo? A quali foto dare la priorità? Nel caso del fondo dello studio fotografico della famiglia Egger di Lienz si è deciso di digitalizzare e conservare tutte le lastre di vetro in cui è rimasta visibile almeno la maggior parte del volto della persona ritratta.
Archiviazione - possibilità, limiti, indicazioni concrete
Nel capitolo “Come conservare correttamente le fotografie” si parla del supporto dell’informazione di un’immagine, della fotografia in sé – si tratti di una copia, una stampa o un negativo – che deve essere salvata dal deperimento.
Nel suo intervento dal titolo “Conservare il salvabile” Marjen Schmidt mostra i limiti e le possibilità dell’archiviazione. Per mezzo di esempi concreti trasmette in modo chiaro cosa significhi archiviare nel modo più corretto possibile. Jasmeen Farina collaboratrice presso l'Archivio provinciale di Bolzano, spiega con indicazioni concrete come lavorare correttamente con le fotografie storiche. Il resoconto di un tirocinio dell'Ufficio Film e Media spiega come si gestiva l’archivio delle lastre di vetro nello studio fotografico Waldmüller di Bolzano, indicando come si dovrebbero maneggiare le fotografie, come si dovrebbero imballare e conservare per poterle preservare il più a lungo possibile.
Archiviazione - possibilità, limiti, indicazioni concrete
Nel capitolo “Come conservare correttamente le fotografie” si parla del supporto dell’informazione di un’immagine, della fotografia in sé – si tratti di una copia, una stampa o un negativo – che deve essere salvata dal deperimento.
Nel suo intervento dal titolo “Conservare il salvabile” Marjen Schmidt mostra i limiti e le possibilità dell’archiviazione. Per mezzo di esempi concreti trasmette in modo chiaro cosa significhi archiviare nel modo più corretto possibile. Jasmeen Farina collaboratrice presso l'Archivio provinciale di Bolzano, spiega con indicazioni concrete come lavorare correttamente con le fotografie storiche. Il resoconto di un tirocinio dell'Ufficio Film e Media spiega come si gestiva l’archivio delle lastre di vetro nello studio fotografico Waldmüller di Bolzano, indicando come si dovrebbero maneggiare le fotografie, come si dovrebbero imballare e conservare per poterle preservare il più a lungo possibile.
Questo capitolo spiega come andrebbero archiviate e conservate correttamente le fotografie storiche nelle loro varie forme e nei loro diversi materiali di supporto. Attenendosi alle indicazioni qui descritte, si può essere certi di proteggere efficacemente nel tempo una fotografia storica da ulteriori danni.
All'archiviazione delle fotografie in forma digitale è dedicato il capitolo “Archiviazione a lungo termine di fotografie digitali”.
I testi di questo corso di formazione online prendono spunto dagli articoli realizzati da diversi autori per i manuali dedicati ai rispettivi argomenti (pubblicati in Rete sul sito https://www.lichtbild-argentovivo.eu e usciti con la licenza CC BY 4.0). I testi dei manuali sono stati adattati dagli operatori del progetto Argentovivo per renderli fruibili nell’ambito di un corso online.