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Risoluzione e formato dei file

Risoluzione e formato dei file

La qualità dell’immagine e i formati di archiviazione più utilizzati per le foto digitali

  

Quali formati di file e quale risoluzione di immagine sono adatti per la digitalizzazione di fotografie storiche?

Clemens Cichocki, fotografo ed esperto di digitalizzazione, spiega quali formati di file adatti all’archiviazione si possono scegliere per digitalizzare le fotografie, e da che cosa dipende la risoluzione corretta dell’immagine.
1:21 minuti

 
Risoluzione del formato

La risoluzione di un’immagine dipende dalla capacità dell’occhio umano di riconoscere elementi grafici come la superficie, la linea e il punto. Quanto più queste strutture grafiche sono sottili, tanto maggiore sarà la risoluzione.
Finestra di dialogo “Dimensione immagine” nel programma per l’elaborazione di immagini digitali Adobe Photoshop: qui le impostazioni relative alla dimensione immagine e alla risoluzione possono essere gestite screenshot: Jasmeen Farina, Archivio provinciale di Bolzano, CC BY 4.0
Risoluzione in input
Una fotografia digitale è composta da unità elementari dette pixel.
Quando si scatta una fotografia o si effettua una scansione si genera un’immagine caratterizzata da una risoluzione in input. Questa si calcola moltiplicando il numero di pixel in verticale per il numero di pixel in orizzontale della foto.
Per esempio un’immagine di 2.845 × 4.284 pixel ha una risoluzione di 12,2 Megapixel.
 
Risoluzione in output
Per le immagini digitali da stampare o archiviare in un database come parametro si usa la risoluzione in output.

Come regola generale: 

Per la stampa in offset la foto va ri-scalata in altezza e in larghezza (espresse in millimetri) in modo che per il formato di stampa richiesto la risoluzione in output sia pari a 300 ppi (pixel per inch o pixel per pollice).

Nella pratica in tipografia si utilizza un’altra unità di misura, i dpi (dots per inch o punti per pollice), anche se le risoluzioni in ppi e dpi in realtà sono pressoché equivalenti. Photoshop calcola la risoluzione in output in ppi.

Nelle banche dati di immagini i file conservati in formato “grezzo” devono poter essere ri-scalati e convertiti per la stampa fino a una risoluzione massima di 300 ppi.

  

Che cosa dobbiamo sapere sulla risoluzione e sui DPI quando stampiamo una fotografia digitale?

Christian Meingast, commerciante di prodotti fotografici, spiega quanto incide la risoluzione su una buona stampa, e come va calcolata per le fotografie digitali a colori.
1:51 minuti

 
Risoluzione dei file

I file da archiviare dovrebbero essere di due soli formati.

Alla creazione del file è consigliato utilizzare il formato RAW.

Questo sarà il nostro “negativo digitale” che potremo riutilizzare anche successivamente.

Il file definitivo per l’archiviazione deve essere invece in formato TIFF non compresso.

Attenzione! Il formato JPG non deve essere utilizzato per nessuna ragione, perché ogni volta che il file viene aperto e risalvato una parte delle informazioni dell’immagine vanno perse.

Ogni produttore di fotocamere e dispositivi ha un suo formato RAW specifico; si tratta quindi di un formato non standard che non può essere utilizzato in via esclusiva per l’archiviazione dei file.

Di seguito si riporta una selezione delle principali estensioni dei file RAW:
Selezione di diverse estensioni dei file Clemens Cichocki, CC BY 4.0
Adobe Inc. Digital Negative
.dng
Canon
.tif, .crw, .cr2, .cr3
Contax
.raw
Epson
.erf
Fujifilm
.raf
Hasselblad
.3fr, .uff
Kodak
.dcr, .dcs, .kdc (per EasyShare P850, Z990), .raw
Leica Camera
.raw, .dng, .rwl
Mamiya
.mef, .mfw, .iiq
Minolta Raw
.mrw, .mdc
Nikon
.nef, .nrw
Olympus
.orf, .ori
Panasonic
.raw, .rw2
Pentax
.pef, .dng
Phase One
.iiq
Ricoh
.dng
Samsung
.srw, .dng
Sigma
 .x3f
Sinar CaptureShop für Macintosh
.cs1, .cs4, .cs16
Sony
.arw (in precedenza .srf, .sr2)
Informazioni esaurienti sulla risoluzione sono disponibili al seguente link (in tedesco):

Archivio di deposito (master)

Dalla digitalizzazione, che va eseguita unicamente in formato RAW, si origina il cosiddetto master che viene salvato in formato TIFF e custodito in un luogo sicuro, separato da quello in cui si trova il resto dell’archivio.

Archivio di lavoro

L’archivio di lavoro è invece la banca dati in cui si trovano le immagini, identificate da parole chiave e disponibili per la consultazione.
 
I testi di questo corso di formazione online prendono spunto dagli articoli realizzati da diversi autori per i manuali dedicati ai rispettivi argomenti (pubblicati in Rete sul sito https://www.lichtbild-argentovivo.eu e usciti con la licenza CC BY 4.0). I testi dei manuali sono stati adattati dagli operatori del progetto Argentovivo per renderli fruibili nell’ambito di un corso online.